Fer.Live: la Sentenza TAR blocca la Discarica (per sempre?)

Fer.Live Sentenza TAR

L’annuncio della sentenza del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) rappresenta un capitolo chiave in questa storia, ma la trama potrebbe non essere ancora conclusa. Mentre celebriamo la vittoria ottenuta, dobbiamo considerare anche le possibili azioni di contrattacco della società e le implicazioni più ampie.

È emblematico che la sentenza sia arrivata, l’11/12/2023, ad un anno esatto dall’evento pubblico che organizzammo alla Sala degli Specchi del Comune di Bitonto per sensibilizzare la cittadinanza sui rischi dell’impianto. Nello stesso luogo che fungeva da palcoscenico per la presentazione delle preoccupazioni e degli approfondimenti degli esperti, oggi i sindaci di Bitonto e Terlizzi annunciano pubblicamente la vittoria al TAR.

L’Impatto della Sentenza TAR

La decisione del TAR di bloccare Fer.Live ha implicazioni significative. La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), precedentemente ottenute dalla società, perdono la loro efficacia.

Un’analisi puntuale da parte del giudice rivela tutte le nostre obiezioni all’impianto, aprendo nuove prospettive per la cava e influenzando il suo ruolo futuro come vasca di laminazione. La battaglia legale ha coinvolto cittadini, autorità competenti e associazioni, tra cui il nostro comitato Ambiente è Vita.

La Sentenza TAR nel dettaglio

Il TAR Puglia ha dichiarato inammissibile il ricorso principale del Comune di Bitonto contro il verbale della Conferenza dei Servizi del 22 giugno 2022 che aveva espresso parere favorevole all’AIA per la discarica Fer.Live, in quanto atto endoprocedimentale non direttamente lesivo.

Ha invece accolto i motivi aggiunti presentati successivamente contro la determinazione dirigenziale di rilascio dell’AIA dell’8 novembre 2022, ravvisando diversi profili di illegittimità.

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In primo luogo, la VIA risalente al 2011 allegata alla nuova domanda di AIA del 2020 era ormai priva di efficacia, essendo scaduta e relativa ad un differente progetto di piattaforma integrata. Mancando quindi il necessario previo provvedimento di VIA, l’AIA sarebbe viziata.

In secondo luogo, anche l’autorizzazione paesaggistica presentata risaliva al 2011, era anch’essa scaduta e faceva riferimento al previgente PUTT/P anziché all’attuale PPTR, più restrittivo specie per aree carsiche come la Lama Balice su cui insiste parte dell’impianto. 

Soprattutto, stando al PGRA vigente dal 2016, l’area della cava dismessa è destinata a laminazione delle piene della Lama Balice, risultando quindi in contrasto per realizzarvi una discarica. Tale rilievo dell’Autorità di Bacino è stato ignorato dalla Conferenza dei Servizi e dalla successiva determinazione dirigenziale di AIA, viziandone il procedimento.

Fer.Live Cava in Contrada Colaianni
Foto di Vito D’Alessandro

Infine, le norme tecniche del PRG del Comune di Bitonto vietano discariche entro 3 km da centri abitati, requisito non soddisfatto dal sito che dista meno di 3 km dalla frazione Palombaio.

Tutte ragioni, che avevamo evidenziato già in Conferenza di Servizi presso la Città Metropolitana e ribadito nel dibattimento. Grazie ad esse il TAR ha annullato l’AIA impugnata, confermando la non idoneità dell’area individuata per la discarica, sia per criticità idrogeologiche che per contrasto con pianificazioni territoriali e urbanistiche.

Una svolta che segna una vittoria per la comunità, ma come spesso accade nelle dispute legali, il verdetto può aprire nuovi scenari.

Riflessioni sul Piano dell’Autorità di Bacino

Oltre alla vittoria giuridica, emerge la necessità di concretizzare le indicazioni del Piano dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale. La cava, destinata a una vasca di laminazione, è il fulcro di una riflessione più ampia sulla prevenzione degli effetti da alluvione e sulla sicurezza ambientale. Gli enti quanto prima dovranno predisporre tutte le azioni per applicare fattivamente il Piano redatto dal 2015.

Guarda il servizio di Telenorba che offre ulteriori insight sulla storia, 
compresa l’intervista rilasciata da noi.

Le Possibili Contromosse

Questa vittoria potrebbe non rappresentare la fine della saga. Fer.Live potrebbe cercare di riscrivere il copione attraverso nuove procedure legali, cercando di recuperare gli investimenti fatti finora per il progetto. La società, come spesso accade in situazioni simili, potrebbe non accettare la chiusura del sipario così facilmente.

Mentre elaboriamo questa vittoria, rimaniamo in attesa delle decisioni della Regione riguardo alla procedura PAUR richiesta da Fer.Live per allargare i codici di rifiuti in smaltimento. Un passo cruciale che potrebbe definire il prossimo atto di questa storia.

Conclusioni: Un Richiamo alla Sostenibilità

Oltre agli sviluppi giuridici, questo caso ci richiama alla necessità di abbracciare uno stile di vita più sostenibile. Evitare la costruzione di nuove discariche o inceneritori richiede un cambiamento profondo nelle nostre abitudini quotidiane, per raggiungere l’obiettivo di zero rifiuti. Questa vicenda offre una finestra per riflettere sulla necessità di proteggere il nostro ambiente e promuovere scelte responsabili.

La comunità deve rimanere vigile poiché la trama si sviluppa. La vittoria è un punto di svolta, ma solo attraverso la vigilanza costante possiamo garantire che gli interessi della comunità siano preservati.

Per questo continuate a seguirci, ma se vi unite a noi possiamo essere ancora più incisivi.