Due fughe di trizio in due anni dai reattori di Tricastin (Francia)
…E ci chiamano Talebani!
Noi, come altri comitati e associazioni che si occupano di ambiente, veniamo spesso additati come estremisti su alcuni temi, accusati di dire sempre NO “a prescindere” su alcune proposte “utili al progresso”.
NO a discariche, NO a inceneritori, NO a tanto altro, ...e NO ai siti nucleari.
Finanche i nostri auguri per le festività natalizie ribadiscono una serie di cocciuti NO!
Poi quando, di tanto in tanto, accadono alcuni “imprevedibili incidenti” o in qualche modo si scoprono le conseguenze sul territorio e sulla salute di alcuni impianti “super sicuri”, ci si rende conto di come quei NO sono sostanzialmente un grosso Sì alla sopravvivenza, all’ambiente e alla vita.
#ambientèvita
La notizia di oggi è l’ennesimo “piccolo” incidente all’impianto nucleare del Tricastin, in Francia, quasi Italia.
Eppure in estate Greanpeace aveva avvertito dei possibili pericoli derivanti da quell’impianto.
Senza parlare del problema irrisolto dello stoccaggio di vecchie e nuove scorie atomiche, che può interessarci anche da molto vicino.
Se nella stessa giornata, poi, veniamo a sapere che la Germania ha iniziato la dismissione delle prime tre centrali fino al completo phase out programmato durante il 2022, allora forse sono da considerare talebani quei ministri italiani che, in controtendenza con gli obiettivi Comunitari e del Cop26, hanno travisato il concetto di transizione ecologica.