È colpa della discarica se nasce il comitato
Era il 2013 quando una macabra evidenza ha indotto alcuni cittadini bitontini a unirsi in un comitato intitolandolo con un nome evocativo ed esplicito Ambiente È Vita. Troppi casi di tumori in Puglia e nella nostra realtà cittadina diversi episodi di leucemie infantili riscontrati l’anno precedente, purtroppo anche con conseguenza irreversibili. Non esiste ancora un registro dei tumori ufficiale nel barese, ma dalle indagini ufficiose che abbiamo effettuato nei reparti oncologici, almeno 12 sono i casi di neoplasie di soggetti giovanissimi solo a Bitonto.
Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti “vogliamo sapere cosa sta succedendo!”
La presenza di quella discarica in Contrada Torre D’Agera, satura ma utilizzata da “EcoAmbiente srl“, circondata da terreni con alberi visibilmente malati e pozzi le cui acque inquinate erano state utilizzate per l’irrigazione sino a poco prima di essere sigillati, ha fatto nascere in noi (e in tanti altri) un sospetto di correlazione.
Dal 2009 è stata revocata la facoltà d’uso della discarica “Ecoambiente srl” perché la falda sotterranea risultava altamente inquinata, come le rilevazioni degli organi competenti avevano riscontrato. Ma i prodotti coltivati nella zona erano stati raccolti e distribuiti. È comprensibile come questo non possa non aver provocato gravi conseguenze, sopratutto tra i soggetti più fragili.
Le rilevazioni effettuate dall’ARPA non provano con assoluta certezza che la presenza di sostanze inquinanti siano dovute alla discarica. Per questo Ecoambiente si è rifiutata di provvedere alla bonifica, giustificando l’inadempienza con l’assenza della propria comprovata responsabilità dell’inquinamento.
L’inottemperanza della società, ha fatto sì che il Comune di Bitonto venisse investito dall’onere di attuare tutte le operazioni necessarie ad un piano di bonifica della zona interessata. Per questo l’amministrazione ha avuto la possibilità di ottenere un finanziamento regionale, derivante da Fondi FESR, per espletare tutte le procedure necessarie.
Per l’ex-discarica sono stati stanziati 370.000 euro dalla Regione Puglia per il piano di caratterizzazione e l’analisi di rischio.
Purtroppo la burocrazia in Italia è uno scoglio insormontabile che tutti governi non hanno saputo snellire. Sono passati anni e le nostre domande aspettano ancora una risposta, ma i tumori purtroppo no… quelli non hanno la “pazienza” di aspettare: sono “infami” e ti colpiscono senza darti un perché.
La situazione attuale qual è?
“Aumento della mortalità per leucemie, più di quattro volte rispetto alla normalità“, “Rischio cancerogeno superiore alla soglia di accettabilità“, scrivono i giornali.
Chi pensa che ora la situazione sia diversa non vuole guardare la realtà! Qualcosa deve cambiare, un controllo a tappeto di questi “siti assassini” e la successiva bonifica, sono passi dovuti.
Intanto il piano di caratterizzazione, che precede l’eventuale bonifica, ha subito parecchi rallentamenti dovuti alle lungaggini burocratiche del bando redatto dal Comune di Bitonto e dal Covid-19.
Ad una nostra richiesta ufficiale di aggiornamenti di Febbraio 2021 ci è stato risposto così:
...Il cronoprogramma delle attività prevede l’espletamento delle conseguenti attività di gara, che dovrebbero concludersi plausibilmente entro tre mesi dalla data di pubblicazione della stessa. Le attività di campo e quelle di elaborazione dei dati e, dunque, l’esecuzione del Piano di caratterizzazione, con la conseguente elaborazione del modello concettuale definitivo, seguiranno il cronoprogramma trasmesso alla Regione Puglia nell’ambito del procedimento inerente al finanziamento regionale, che prevede la chiusura delle stesse entro 120 giorni dalla data di installazione del cantiere...
Ad oggi, Settembre 2021, il Comune di Bitonto è in procinto di attribuire il mandato alla società vincitrice del bando pubblico che eseguirà il piano di caratterizzazione precedentemente redatto da un professionista.
Questo porterà finalmente a capire meglio la causa dell’inquinamento, la pendenza esatta delle falde e tutto quello che serve per il successivo passo: la bonifica.
È prevista per Dicembre 2021 la sentenza del ricorso che EcoAmbiente ha presentato contro la decisione della Città Metropolitana che, attribuendogli la responsabilità dell’inquinamento delle falde, intimava la società alla bonifica. Da essa dipende anche l’ottenimento del finanziamento per il Comune di Bitonto.
I dirigenti dell’amministrazione comunale ci hanno assicurato che, qualsiasi sia la decisione del tribunale, l’Ente manterrà fede a tutti gli impegni assunti per assicurare il risanamento delle falde, anche eventualmente in assenza di contributo regionale.
Ambiente È Vita non ha mai abbassato l’attenzione sulla discarica Ecoambiente di Bitonto, nonostante tutto. Abbiamo costantemente contatti con gli uffici degli enti coinvolti nella questione per eventuali aggiornamenti.
Noi, non ci siamo mai dimenticati del perché ci siamo costituiti: accertarci che non ci siano ripercussioni sanitarie/ambientali conseguenti a quella discarica e che, in ogni caso, non ci siano contaminazioni nelle falde, resta una nostra priorità.
Nel contempo ci interessiamo di altre criticità territoriali, ma la questione della discarica EcoAmbiente è il nostro obiettivo che ci siamo prefissi dal principio.
Non è semplice, come molti ci ricordano, ma non demordiamo, siamo motivati nel perseverare. Quando avremo risposte certe, sarà nostra premura renderle pubbliche
Aggiornamenti di fine anno
L’ultimo giorno del 2021 il Servizio Lavori Pubblici del Comune di Bitonto, con Determinazione del Responsabile di Servizio n.445, affida alla società RTI TRIVELSONDA SRL – T&A – TECNOLOGIA & AMBIENTE – S.R.L., vincitrice del bando sopra citato, l’esecuzione di indagini geofisiche, geognostiche e analisi di laboratorio, finalizzate all’esecuzione del Piano di Caratterizzazione Ambientale della discarica EcoAmbiente srl, approvando il quadro economico per la spesa totale del progetto di €370.000.