La città degli ulivi conosce il peso di un’eredità tossica che ha minato la salute dei suoi cittadini e compromesso il suo prezioso territorio agricolo. La storia inizia con la discarica chiusa di EcoAmbiente un tempo luogo di smaltimento dei rifiuti urbani all’interno di una cava, diventato ben presto un incubo ambientale.
Una lunga storia di preoccupazioni e lotta ambientale
La discarica, situata in Via Torre d’Agera, è oggetto di preoccupazioni fin dal 2008, quando fu sottoposta a sequestro dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico.
Da allora è chiaro quanto la volontà di sotterrare rifiuti condivisa negli anni 90 da quasi tutti, politici e opinione pubblica, si sia trasformata in una minaccia alla salute e all’ambiente della comunità locale. Nel periodo in cui si prese la decisione di di utilizzare la cava come discarica, gli ambientalisti esprimevano le loro obiezioni, ma come al solito venivano etichettati come allarmisti.
L’articolo scritto per noi dal giornalista Michele Cotugno rivisita la vicenda EcoAmbiente fin dagli albori: https://www.ambienteevitabitonto.it/discarica-ecoambiente-una-bomba-ecologica-annunciata/
Nel 2013 il comitato Ambiente è Vita è nato proprio in risposta ai problemi di salute causati da questa discarica. Abbiamo testimoniato di persona la sofferenza dei nostri concittadini, tra cui molti minori, e abbiamo lottato per portare alla luce la verità su questo disastro ambientale.
Nonostante non ci siano prove definitive che confermino tale relazione, anche a causa dell’assenza di un registro tumori, abbiamo sempre avuto il sospetto di una possibile correlazione tra questi fenomeni e la presenza della discarica chiusa, ma mai bonificata.
Negli anni si è visto un crescente interessamento al problema ormai evidente da parte di tutte le forze politiche e le realtà ambientali locali.
Nuovi sviluppi: conferma dell’inquinamento e azione legale
Veniamo alle novità di questi giorni. Recentemente, è stato completato il lavoro di caratterizzazione commissionato dal Comune di Bitonto, che ha confermato l’inquinamento della zona circostante la ex-discarica per via del percolato.
I risultati dell’indagine sono disponibili da questo estratto dell’Albo Pretorio del Comune.
Si evince che nelle acque sotterranee della zona si sono riscontrate presenze di sostanze come Arsenico, Manganese, Nichel, Ferro, Tricloropropano, Tetracloroetano, Alluminio, Argento, Cobalto, in concentrazioni abnormi, fino anche a 10 volte il parametro consentito.
Fa riflettere notare quanto la somiglianza della cassetta dei prelievi con quella dei prodotti ortofrutticoli presenti ai mercati, che …potrebbe non limitarsi solo all’aspetto esteriore.
Accertata la contaminazione e la sua provenienza, il Comune ha potuto prendere una posizione decisa: con Deliberazione di Giunta N.50 del 22 marzo 2024, il Sindaco è stato autorizzato a presentare una denuncia-querela alla Procura della Repubblica contro ignoti per l’inquinamento causato dalla Discarica in Contrada Torre D’Agera.
L’annuncio del Comune di Bitonto
Il comunicato stampa pubblicato dal Comune il 9 aprile 2024 conferma la pericolosità della discarica e annuncia la denuncia-querela presentata alla Procura. Secondo le analisi tecniche, la fonte primaria di contaminazione è il liquido prodotto dai rifiuti conferiti, che ha inquinato la falda acquifera sotterranea della zona, diventando fonte secondaria di contaminazione.
Il problema non si limita ai soli terreni adiacenti l’ex-discarica: tramite la falda metalli pesanti e plastiche possono essere apparecchiati tranquillamente sulle nostre tavole.
Per tutelare quantomeno il futuro, è ora necessario adottare urgenti misure di messa in sicurezza e interventi di ripristino ambientale. Il Comune ha già avviato una serie di tavoli tecnici con la Regione Puglia, Asl, Arpa Puglia e Città Metropolitana di Bari per definire le azioni da attuare, tra cui la bonifica del sito (si spera quanto prima).
Una lezione da imparare
L’esperienza della Discarica EcoAmbiente ci insegna una verità importante: dove c’è una ex cava, riempirla di rifiuti comporta sempre problemi. Questo squilibrio non è mai gratuito, e a pagare il conto sono i cittadini, gli animali e le piante.
Per questo motivo ci opponiamo fermamente alla realizzazione della Discarica Fer.Live. Seguiamo anche da vicino la recente richiesta di ampliamento di cave di inerti preesistenti, non per pregiudizi nei confronti delle cave, ma perché la storia purtroppo finora ci ha presentato gli effetti devastanti delle ex-cave.
Continua a seguirci per aggiornamenti su questa vicenda e su tutte le iniziative del comitato Ambiente è Vita per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
[To be continued]