È tempo di bilanci (e anche un po’ di spionaggio, se vogliamo restare nel tema). Mentre ci avviciniamo al gran finale del progetto Erasmus+ “Agent 00Was7e: Licence to Recycle”, con i nostri giovani agenti pronti a salire in cattedra e condividere esperienze, proposte e azioni, è doveroso raccontare le prime fasi di questo lungo viaggio cominciato più di un anno fa. Un viaggio, iniziato circa un anno fa, che ha avuto la forma di studio, ricerca, interviste e confronto che ha visto protagonisti giovani Erasmus impegnati sul tema del riciclo, dell’ambiente e della cittadinanza attiva.

Una missione collettiva
L’obiettivo era chiaro sin dall’inizio: sensibilizzare giovani europei sul tema della gestione rifiuti, economia circolare e cittadinanza attiva. Una missione non si compie senza un’attenta fase di osservazione, raccolta dati e analisi.
Ed è proprio quello che hanno fatto i nostri 00Agenti. Prima di partire per la loro “Missione a Bruxelles” di novembre scorso, i partecipanti italiani, tedeschi e bulgari hanno messo in campo le proprie capacità esplorative con una serie di attività locali strutturate di analisi preliminare.
Nel periodo Luglio-Settembre 2024, i ragazzi sono partiti da una mappatura delle fonti istituzionali, per poi elaborare una strategia investigativa. Ma partiamo dal team italiano.
🇮🇹 Il team di Ambiente è Vita (Bitonto)
I nostri agenti hanno iniziato studiando il sistema di raccolta differenziata locale, si sono divisi in gruppi e hanno intervistato operatori ecologici, cittadini e perfino gli enti preposti: l’assessore all’Ambiente di Bitonto Giuseppe Santoruvo e un responsabile di SANB, azienda che gestisce i rifiuti.




Queste sono solo alcune delle domande nate lungo il cammino. E il bello è che sono state le loro domande a guidare la direzione del progetto. I quesiti sono stati scelti in autonomia dai giovani, raggruppati per macro-temi: raccolta differenziata, abbandono dei rifiuti, funzionamento della Tari. Alcuni esempi?
Perché la Tari aumenta ogni anno?
Quali sono le sanzioni per chi abbandona i rifiuti?
Quali zone della città differenziano meglio?
Qui tutte le domande e le risposte.
Il responsabile della SANB, Riccardo Napoletano si è anche trattenuto col gruppo per approfondire il tema rifiuti e riciclo. Lo ringraziamo per l’ampia disponibilità nell’educare i giovani su questi temi.

Parallelamente, i giovani hanno analizzato il sondaggio sulla qualità dei servizi SANB, valutando la scarsa partecipazione e proponendo alternative per rendere la consultazione più efficace. Hanno anche effettuato ricerche comparative con altre realtà italiane e europee, analizzando modelli virtuosi da cui prendere spunto.
Siamo partiti dal nostro territorio per capire come e dove possiamo cambiare qualcosa. Ci siamo chiesti: è possibile replicare il modello tedesco del Pfand? Perché a Varna i rifiuti elettronici sbarcano illegalmente? Come si differenzia a Stoccarda?
I giovani del gruppo AèV hanno poi realizzato un workshop per riflettere su quanto emerso e progettare in autonomia una ricerca sul campo. Il risultato? Un’analisi che ha incluso sia fonti ufficiali sia indagini dirette con operatori ecologici, utenti e osservazioni sul territorio. Un vero e proprio mini dossier sulla gestione dei rifiuti della loro città.
Le sintesi e gli output sono consultabili in questo report.
🇩🇪 Il team Jugendvision (Stoccarda)

La Germania si conferma come il Paese partner con la gestione rifiuti più avanzata tra i tre coinvolti nel progetto. Un sistema efficiente, strutturato e ben monitorato, a cui molti Stati ambiscono che però presenta ancora piccole criticità legate al comportamento individuale, come segnalato dai nostri giovani agenti di Stoccarda, che hanno saputo analizzare con spirito critico.
Jugendvision ha organizzato un incontro di studio presso la Commons Kitchen nel quartiere Bad Cannstatt, durante il quale si è approfondito il quadro legislativo e operativo della raccolta e trattamento dei rifiuti in Germania.
Il gruppo ha focalizzato la propria missione sull’analisi comparata dei sistemi di raccolta e trattamento dei rifiuti nella regione di Stoccarda.
I giovani hanno esplorato:
- i quartieri di Bad Cannstatt e Untertürkheim per raccogliere dati e testimonianze dirette sul fenomeno dell’abbandono illegale dei rifiuti;
- le piattaforme di segnalazione per l’abbandono rifiuti come Mängelmelder, Müll Weg e Gelbe Karte, esempi di cittadinanza attiva digitale;
- le tecniche innovative di trattamento come la digestione anaerobica e l’incenerimento con recupero di energia;
- il sistema dettagliato di separazione domestica e i centri di raccolta per rifiuti speciali;
- le normative sulla responsabilità estesa del produttore (EPR) per RAEE, batterie e imballaggi;
- studiato le regole locali su separazione e conferimento;
- approfondito il concetto di “Five-Level Waste Hierarchy”;
- realizzato una presentazione chiara ed efficace delle soluzioni adottate in Germania.

La Gerarchia di Rifiuti a Cinque Livelli è un quadro concettuale per la gestione dei rifiuti che stabilisce un ordine di priorità per le diverse pratiche di gestione, mirato a minimizzare l’impatto ambientale. Parte dal concetto delle “3R” (Ridurre, Riutilizzare, Riciclare) e si estende a ulteriori due livelli: Recupero e Smaltimento, con quest’ultimo considerato l’ultima spiaggia.
Qui puoi visualizzare una presentazione completa realizzata dai giovani del team tedesco.
Particolarmente interessante è stato l’approfondimento sul progetto Neckarpark, un quartiere ecosostenibile in costruzione su un’ex area ferroviaria, dotato di pareti vegetali, tetti verdi, sistemi di recupero del calore da acque reflue e produzione energetica locale. Un modello urbano integrato che rappresenta una delle migliori espressioni della strategia tedesca di economia circolare. Del Neckarpark si è parlato anche durante il webinar dedicato alla gestione rifiuti in Europa, come esempio replicabile per il futuro delle nostre città.
I dettagli completi dell'incontro e delle analisi condotte sono raccolti nel report ufficiale.
🇧🇬 Il team For You (Varna)
La situazione bulgara è la più delicata delle tre: la gestione dei rifiuti presenta molte criticità e i politici locali spesso non affrontano i temi ambientali con la dovuta serietà. Proprio il porto di Varna, in particolare, è testimone frequente dello sbarco di rifiuti provenienti dall’estero, una realtà poco nota ma preoccupante. Di queste dinamiche e dei risvolti politici e ambientali si è parlato approfonditamente durante i webinar dedicati al confronto tra i Paesi partner.
Leggi il nostro articolo sui traffici europei dei rifiuti.
In Bulgaria, i nostri agenti locali si sono immersi nella ricerca con spirito critico e attenzione. Hanno:
- effettuato interviste a giovani cittadini e utenti del servizio di raccolta;
- elaborato una panoramica su come viene separata la frazione organica, come funziona la logistica dei rifiuti e dove finiscono realmente;
- confrontato la situazione di Varna con quella italiana e tedesca, riflettendo sui limiti e sulle opportunità.

Il loro contributo è stato raccolto nel report riassuntivo delle attività.
La fase di analisi non è solo teoria
Tutte queste ricerche non sono servite solo a collezionare dati, ma soprattutto sono servite a trasformare i giovani in cittadini consapevoli, capaci di capire i problemi della propria città e proporre soluzioni realistiche.

I risultati delle ricerche sono stati utili durante la mobilità a Bruxelles, dove i giovani provenienti dai tre Paesi partner hanno avuto l’occasione di mettere a confronto le rispettive realtà territoriali. Il dialogo ha permesso di approfondire criticità e buone pratiche, stimolando nuove riflessioni e rafforzando la consapevolezza della dimensione europea del problema rifiuti.
Il capitolo successivo? Azione concreta.
Nel prossimo articolo racconteremo come questi giovani agenti siano passati dalla teoria all’azione, organizzando attività di pulizia, mappatura e segnalazione delle microdiscariche.
Non perdetevi i prossimi episodi…
🇪🇺 “Agent 00Was7e: Licence to Tecycle” è un progetto cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il Programma Erasmus+.
I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia quelli dell'autore/degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell'Unione Europea o dell'Agenzia esecutiva europea per l'istruzione e la cultura (EACEA). Né l'Unione Europea né l'EACEA possono essere ritenute responsabili per essi.