Centrale biogas Panacq ad Acquaviva

Planimetria zona dell'impianto Panacq ad Acquaviva

Con il nostro intervento all’audizione presso il Consiglio Regionale Puglia di ieri, abbiamo illustrato le nostre perplessità circa la realizzazione dell’ennesimo impianto di biodigestione anaerobica nel barese, nella fattispecie trattasi della centrale della società Panacq nei pressi del Comune di Acquaviva delle Fonti.

Il Comitato No al Bio Mostro di Acquaviva, conoscendo i nostri trascorsi in battaglie contro le installazioni inquinanti, ci ha chiesto un supporto alla loro causa: impedire la realizzazione di un impianto per il recupero della frazione organica dei rifiuti con Produzione Biometano e Ammendante Composto Misto a circa 1km. di distanza dal loro centro abitato.

Abbiamo accettato l’invito consapevoli che non sarà un percorso semplice, ma siamo fiduciosi e, come per altre problematiche legate alla salvaguardia dell’ambiente e della salute, daremo il nostro contributo.

Il nostro intervento in Commissione Ambiente

Non eravamo l’unica organizzazione ambientalista presente all’audizione della Commissione Ambiente della Regione Puglia, tutte convintamente contrarie all’installazione con diverse motivazioni.

Noi abbiamo semplicemente ricordato 3 aspetti, che da soli rappresentano condizioni per cui non sarebbe possibile concedere l’autorizzazione:

  1. L’impianto non può essere costruito in un’area carsica 👉 è presente in quella zona una dolina carsica
  2. L’impianto non può sorgere in area di pregio agricolo 👉 la zona interessata è circondata da terreni coltivati in agricoltura biologica e confinante con produttori di vini DOC.
  3. La distanza dall’impianto deve essere superiore a 2km da un centro abitato e 2,5Km da siti sensibili 👉 la zona interessata è a circa 1Km da Acquaviva e qualcosa in più da una scuola.

È stato detto che la competenza in questi casi, non è della Regione ma della Città Metropolitana di Bari che, in effetti, è l’ente principale che rilascia l’autorizzazione. Facciamo però notare che, proprio le 3 regole che abbiamo menzionato, fanno parte del Piano REGIONALE di Gestione dei Rifiuti Urbani del 2013, tuttora in vigore in Puglia.

Nonostante gli enti sembrano propensi a concedere la possibilità di attuazione dell’impianto di biogas, una sentenza del TAR di Lecce del 2018 e quella più recente del Consiglio di Stato, ci fanno ben sperare.

orme delle mani colorate su un panno bianco

Sulla nostra pagina Facebook, già tempo fa riportammo le affermazioni di Giuseppe Deleonibus, dottore in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, che dubitava della sostenibilità ecologica dei grandi impianti di biomassa per via delle notevoli emissioni primarie di polveri sottili.

[To be continued]