Cosa succede con la SUP per le plastiche monouso
Dal 3 luglio 2021 entra in vigore in Italia la Direttiva UE 2019/904, la cosiddetta SUP (Single Use Plastic) che vieta la produzione delle plastiche più inquinanti.
Sono messi al bando, tra gli altri oggetti in plastica monouso:
- bastoncini cotonati,
- posate e piatti di plastica,
- cannucce,
- bastoncini per palloncini,
- contenitori per alimenti e bevande in polistirolo.
I bicchieri sono ancora permessi.

La legge di recepimento italiana aggiunge anche i bicchieri di plastica, ma esonera i prodotti in plastica biodegradabile e compostabile certificati e conformi allo standard europeo EN 13432. Ci sono ben 7 allegati che elencano i prodotti che subiscono delle restrizioni con diversi modi di applicazione delle limitazioni.
Inoltre lascia un varco ancora abbastanza ampio all’utilizzo di piatti, posate, cannucce e contenitori per il cibo in plastica monouso con la farse presente nel decreto: “quando non è possibile l’uso di alternative“.
Ove non sia possibile l’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare in contatto con alimenti elencati nella parte B dell’allegato alla direttiva (UE) 2019/904, prevedere la graduale restrizione all’immissione nel mercato dei medesimi nel rispetto dei termini temporali previsti dalla suddetta direttiva (UE) 2019/904, consentendone l’immissione nel mercato qualora realizzati in plastica biodegradabile e compostabile certificata conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432 e con percentuali crescenti di materia prima rinnovabile.
La Legge 22 aprile 2021 n. 53 di recepimento italiano della Direttiva.
La reazione delle organizzazione non è stata unanime rispetto alle deroghe della legge italiana: convintamente contraria Greenpeace, favorevole Legambiente.
Ad ogni modo, ci auguriamo che oltre alle imposizioni legali, la norma faccia da stimolo a modelli di business sostenibili per un’economia circolare basata sul riutilizzo.